Difficoltà di deglutizione: riconoscere la disfagia
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Disturbi di deglutizione: riconoscere la disfagia
La disfagia è un problema di deglutizione molto diffuso: secondo le stime colpisce circa il 10-15% della popolazione generale in Italia, ma negli anziani è ancora più frequente e se infermi o allettati si arriva anche a cinque disfagici ogni 10.
Il problema per i famigliari è riconoscere la disfagia fin dai primi segnali per intervenire in maniera tempestiva ed evitare le complicazioni anche gravi che provoca, come ad esempio la pericolosa polmonite ab ingestis, causata cioé da cibo che prende la via sbagliata e passa nei polmoni.
Oltre a polmoniti più frequenti, la disfagia causa perdita di peso e in particolare di massa e forza muscolare, perché il malato mangia meno e con più fatica; inoltre anche la disidratazione è un pericolo, perché anche bere l’acqua diventa difficile.
Avrai capito quindi che la disfagia è un serio pericolo per la salute del paziente che spesso, come vedrai tra poco, soffre già di malattie invalidanti che peggiorano la qualità della vita e ha bisogno quindi di nutrirsi in maniera completa e con il giusto apporto calorico.
Qui ti spieghiamo cos’è la disfagia, come riconoscerla e quali sono le situazioni in cui è più probabile si presenti, mentre in articoli successivi parleremo di come preparare i pasti e quali additivi e addensanti usare.
Cos’è la Disfagia e da cosa è causata
La disfagia è una condizione caratterizzata dalla difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi, ed è in genere conseguenza di altre condizioni mediche.
Le cause della disfagia possono essere suddivise in quattro principali categorie: neurologiche, muscolari, strutturali e altre condizioni.
Cause Neurologiche
- Ictus: è una causa frequente di disfagia, con un’incidenza del 40-70% nei pazienti colpiti nei primi giorni dall’evento.
- Malattia di Parkinson: nelle fasi più avanzate è compromessa la funzione muscolare necessaria per inghiottire gli alimenti.
- Sclerosi Multipla: colpisce la funzione nervosa e muscolare, quindi anche la masticazione e la deglutizione.
- Trauma Cranico: può danneggiare le aree cerebrali che controllano la deglutizione.
Cause Muscolari
- Miastenia Gravis: fino al 20% dei malati ha problemi di disfagia.
- Distrofia Muscolare: può influenzare la capacità di deglutizione.
Cause Strutturali
- Reflusso Gastroesofageo (GERD): può ostacolare la deglutizione.
- Tumori: possono bloccare o restringere le vie di deglutizione; inoltre la loro rimozione richiede interventi anche estesi o demolitivi che rendono difficile alimentarsi normalmente.
- Stenosi Esofagea: restringimento dell’esofago che può derivare da cicatrici o infiammazioni.
Altre Condizioni
- Invecchiamento: riduzione del tono muscolare e altri cambiamenti, come la perdita dei denti, possono portare a difficoltà di masticazione e deglutizione negli anziani.
- Chirurgia: interventi al collo o all’esofago possono danneggiare i nervi o i muscoli coinvolti nella deglutizione.
- Particolari situazioni psicologiche: la cosiddetta disfagia psicogena si distingue perché non sono presenti alterazioni strutturali o difficoltà motorie ma una c’è una situazione di “paura d’inghiottire” e la sensazione di avere qualcosa nel retrobocca che ostacola la deglutizione:
In questo caso il supporto psicologico di uno specialista è il cardine principale della terapia.
Queste condizioni patologiche quindi sono il primo campanello di allarme perché se si presentano i segni clinici tipici è probabile che sia proprio disfagia anche se, ovviamente, è il medico che deve valutare e diagnosticare.
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Segni Clinici della Disfagia
Riconoscere i segni della disfagia è cruciale per intervenire tempestivamente.
I sintomi più comuni e abbastanza facili da riconoscere sono:
- Deglutizione difficoltosa: la persona trattiene a lungo il cibo in bocca e non lo inghiotte.
- Tosse o soffocamento durante o dopo i pasti: a volte anche conati di vomito.
- Sensazione di cibo bloccato in gola o nel petto
- Rigurgito di cibo non digerito: non solo dalla bocca, a volte anche dal naso.
- Dolore durante la deglutizione
- Infezioni respiratorie frequenti: tipica la polmonite “ab ingestis”, da aspirazione di cibo nel sistema respiratorio.
- Cambiamenti nella voce, come raucedine dopo aver mangiato.
- Perdita di saliva dai lati della bocca
Comune anche la perdita di peso, ovviamente dovuta alla minore quantità di cibo inghiottito, segno comune della disfagia ma frequente anche in altre situazioni e che quindi è forse meno chiaro da interpretare (ne abbiamo parlato anche QUI).
Un test per la disfagia
Premesso che la diagnosi deve essere fatta da un medico, può essere utile una guida per cercare di raccogliere i dati e avere una prima indicazione da sottoporre poi al tuo dottore; se più di una persona accudisce il malato può essere utile stamparne più copie, che ognuno compilerà con i segni che ha rilevato e che poi si confronteranno tra loro.
E’ importante però che poi siano mostrati al medico che avrà una prima traccia per fare ulteriori indagini.
Il test lo puoi scaricare QUI
Ricorda infine che la disfagia è una condizione complessa che può derivare da diverse cause e riconoscere i segni clinici e comprendere le cause è fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento efficace, che richiede l’intervento di più specialisti: neurologo, logopedista, otorinolaringoiatra, specialisti nella riabilitazione, nutrizionista.
Non pensare di poterla gestire senza un supporto specialistico.
Bibliografia
Antonio Amitrano: Disfagia e alimentazione – Ed. Carocci
Disfagia psicogena: Paolo Prunetti, IRCCS Fondazione Mondino, Pavia
Articolo scritto il 3 agosto 2024 dal Dr. Gabriele Nobili
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