
Antibiotico resistenza: un pericolo per tutti
In questo articolo parleremo di:
Antibiotico resistenza: fai qualcosa anche tu
L’antibiotico resistenza è una delle minacce più gravi per la salute di tutti.
Si tratta di un fenomeno per cui i batteri diventano resistenti ai farmaci, cosa che da un lato rende più difficile trattare le infezioni e dall’altro diminuisce in determinate condizioni l’efficacia di antibiotici anche potenti e molto attivi.
In Europa ogni anno oltre 670.000 persone contraggono infezioni resistenti agli antibiotici, con circa 35.000 decessi di cui quasi un terzo avviene in Italia: a questi ritmi si stima che entro il 2050 la resistenza agli antibiotici potrebbe superare il cancro come principale causa di morte.
Eppure con un po’ più di consapevolezza questo problema si potrebbe arginare, e anche tu puoi e devi partecipare.
In questo articolo ti spiego cos’è l’antibioticoresistenza, quali comportamenti la favoriscono e come tu puoi usare responsabilmente gli antibiotici, per bambini e adulti.
Cos’è l’antibiotico-resistenza?
L’antibiotico-resistenza è la conseguenza delle mosse difensive dei batteri per resistere agli antibiotici, cosa che rende più difficile o impossibile combatterli con i farmaci disponibili.
Questo avviene attraverso mutazioni genetiche o scambi di materiale genetico tra batteri, che trasmettono le informazioni su come difendersi dagli antibiotici e creano dei “superbetteri” resistenti, un fenomeno che emerge con l’uso scorretto degli antibiotici.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’antibiotico-resistenza è una delle principali minacce per la salute pubblica, tanto che rischiamo di tornare a un’epoca in cui infezioni comuni o interventi chirurgici anche banali possono risultare fatali per proliferazioni batteriche impreviste o difficili da curare.
Il problema Italia
L’Italia è uno dei paesi europei con il più alto consumo di antibiotici, sia in ambito ospedaliero che a casa.
Quasi un paziente ospedalizzato su due riceve almeno un antibiotico durante il ricovero, molto più spesso che nel resto d’Europa, e il Sud Italia registra consumi più alti rispetto al Nord.
Questo abuso contribuisce alla diffusione di ceppi resistenti e all’aumento delle infezioni difficili da trattare anche in ambito ospedaliero.
Antibiotici: li usi male anche tu?
L’uso eccessivo e scorretto degli antibiotici è la causa principale dell’antibioticoresistenza.
Tra le cattive abitudini più comuni troviamo:
- Uso improprio nelle infezioni virali: gli antibiotici sono efficaci solo contro le infezioni batteriche, ma spesso vengono prescritti o richiesti anche per infezioni virali come mal di gola, raffreddore, influenza o bronchite.
- Automedicazione: molte persone assumono antibiotici senza consultare un medico utilizzando farmaci avanzati da precedenti terapie, un comportamento rischioso perché potrebbero non essere adatti all’infezione in corso o spesso anche inutili.
- Interruzione prematura della terapia: sospendere la cura appena ci si sente meglio è un errore frequente che consente ai batteri più resistenti di sopravvivere e riprodursi indisturbati.
Bambini, antibiotici e…mamme
I bambini sono una popolazione particolarmente vulnerabile sia alle infezioni che agli effetti negativi dell’uso improprio di antibiotici, ma a volte sono le stesse mamme che alla prima febbre chiedono con insistenza, al pediatra o a volte direttamente in farmacia, l’antibiotico.
Ecco cinque punti da tenere sempre a mente prima di dare un antibiotico a un bambino:
- Prescrizione mirata: gli antibiotici devono essere utilizzati solo per infezioni batteriche come otiti purulente o faringotonsilliti
L’uso eccessivo di antibiotici nei bambini va sempre evitato streptococciche confermate da visita medica.
- Scelta consapevole: gli antibiotici sono diversi tra loro e non vanno tutti bene per qualsiasi infezione; il pediatra sceglie con attenzione di volta in volta il farmaco con la migliore efficacia e gli effetti collaterali meno invasivi.
- Preparazione attenta: gli antibiotici in sciroppo vanno preparati aggiungendo acqua alla polvere ed è indispensabile seguire con precisione le istruzioni in modo ottenere uno sciroppo ricostituito con la concentrazione giusta di farmaco.
- Rispetto della posologia: è indispensabile rispettare i tempi e le quantità prescritte dal medico e quindi non vanno aumentate le dosi credendo di rendere la cura più efficace e nemmeno si deve interrompere prima (o proseguire dopo) del termine indicato dal pediatra.
- Flora batterica intestinale: è molto sensibile all’antibiotico che distrugge anche questi batteri buoni causando dismicrobismo che porta spesso a dissenteria o altri disturbi intestinali.
L’uso dell’antibiotico nei bambini va considerato quindi un rimedio di emergenza e non una soluzione abituale per qualsiasi piccolo malanno, e aggiungo che la farmacia in assenza di ricetta recente del medico non dà antibiotici su semplice richiesta verbale.
Malattie invernali: ma gli antibiotici servono?
Le malattie invernali, come raffreddore, influenza, mal di gola e tosse sono quasi sempre (circa otto volte su dieci) causate da virus e, in questi casi, gli antibiotici sono completamente inefficaci.
Non solo non migliorano i sintomi ma possono anche provocare effetti collaterali come diarrea, nausea ed eruzioni cutanee, oltre a contribuire all’aumento della resistenza batterica.
Antibiotici: inutili nelle malattie da raffreddamento più comuni
La maggior parte delle infezioni invernali, anche quelle di origine batterica lieve, possono essere gestite senza l’uso di antibiotici.
- Raffreddore: causato da decine di virus diversi (quasi sempre rhinovirus) dura in genere fino a 10 giorni e si risolve spontaneamente; i farmaci da utilizzare sono acquistabili senza ricetta e non contengono mai antibiotici.
- Mal di gola: può persistere fino a circa una settimana e si cura con antinfiammatori spray o in caramelle; le forme non virali sono poco frequenti (circa tre volte su dieci), e il batterio più comune specie nei ragazzi tra i 5 e i 15 anni è lo streptococco, rilevabile con un semplice test da fare anche a casa.
- Influenza: prevenibile con il vaccino, è sempre virale e per curarsi si usano antifebbrili o antinfiammatori che alleviano i sintomi, visto che in genere il sistema immunitario riesce a combattere e risolvere la malattia in circa due settimane.
- Tosse: può durare fino a tre settimane e spesso compare insieme a altre malattie come raffreddore o mal di gola; anche qui, salvo casi meno frequenti di sovrainfezione batterica, i farmaci sono sintomatici, senza antibiotici e acquistabili senza ricetta.
Contro le malattie invernali quindi l’antibiotico è quasi sempre inutile, a meno che sia accertata le presenza di una forma batterica; anche qualora ci fosse un test streptococco positivo poi la terapia va sempre valutata dal medico, che sceglierà l’antibiotico più adatto e nel dosaggio adeguato a peso, età e condizioni generali del malato.
Tra l’altro l’antibiotico distrugge anche il microbiota, cioè la flora batterica buona del nostro intestino che ha un ruolo importante nella risposta immunitaria del nostro organismo e ci difende dalle infezioni; quindi, usandolo a sproposito l’antibiotico non solo non cura ma può anche abbassare le nostre difese.
È quasi sempre sufficiente quindi avere un armadietto di farmaci da banco ben fornito e senza antibiotici per guarire da queste patologie invernali.
Quando consultare il medico
Ci sono situazioni in cui però è importante rivolgersi al medico curante, e queste sono le principali:
- Età maggiore di 65 anni: con l’età il sistema immunitario può essere meno efficiente.
- Presenza di malattie croniche: come asma, diabete, bronchite cronica o enfisema, cardiopatie, obesità sono forme comuni che rendono il paziente più fragile.
- Sintomi che non passano o peggiorano improvvisamente: febbre estremamente alta che non risponde agli antifebbrili, difficoltà respiratorie, stato confusionale sono alcuni campanelli di allarme che richiedono un parere medico.
- Gastroenterite severa nei bambini: nei bambini più piccoli le forme intestinali con vomito e diarrea, causate di solito da rotavirus, possono portare a una pericolosa disidratazione se il bambino non riesce a bere abbondantemente e rimette di continuo i liquidi.
Dopo attenta valutazione il medico prescriverà la terapia più adatta che comunque anche in questi casi potrebbe non richiedere l’antibiotico.
Cosa puoi fare TU? Usare meglio gli antibiotici
L’antibioticoresistenza è un problema che colpisce tutti e che tutti, anche tu, possiamo contrastare.
La mossa vincente è usare in maniera più oculata gli antibiotici, ricordando che sono farmaci potenti a cui ricorrere solo in situazioni gravi e serie, non al primo starnuto, visto che che molte malattie, soprattutto quelle invernali, sono causate da virus, immuni agli antibiotici.
E, allargando lo sguardo, anche le forme batteriche non respiratorie come le cistiti e le infezioni delle vie urinarie, specie se ricorrenti, non vanno trattate sempre con antibiotici tipo il Monuril; piuttosto va concordata col medico una strategia per ridurre al minimo gli episodi anche utilizzando integratori appositi che si sono dimostrati efficaci.
La resistenza agli antibiotici dipende quindi dall’uso intensivo e spesso non necessario di questi farmaci importanti, e quindi anche tu puoi fare tanto per evitare che in un futuro molto vicino compaiano dei “superbatteri” invincibili.
Basta usare meno gli antibiotici, solo quando è davvero indispensabile e dopo che te lo ha ordinato il medico.
Bibliografia
Dossier AIFA antibioticoresistenza 2024
Il medico Pediatra 3/2016: L’utilizzo giudizioso della terapia antibiotica in età evolutiva
Articolo scritto il 1 dicembre 2024 dal Dr. Gabriele Nobili
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