Ipertensione e caldo: mai sospendere i farmaci da soli

Caldo e pressione: attenzione a non modificare i farmaci da soli

Con l’arrivo dell’estate la pressione tende a scendere a causa del caldo che provoca vasodilatazione e della sudorazione fa perdere liquidi e sali, e molti pazienti in cura per l’ipertensione decidono autonomamente ridurre le pastiglie per compensare questo calo.

Certamente una pressione bassa può causare malessere, stanchezza profonda e perdita di forze, giramenti di testa che rendono difficile le attività quotidiane e nei più fragili possono anche portare a svenimenti o cadute pericolose.

Tuttavia cambiare la terapia da sé è una scelta rischiosa, in quanto molti farmaci hanno un’azione che non si limita ad abbassare la pressione ma proteggono anche il sistema cardiocircolatorio.

Sospenderli senza il consiglio del medico curante o del cardiologo non è mai una buona idea: vediamo perché

Perché è pericoloso modificare la terapia da sé

I farmaci contro l’ipertensione non servono solo a tenere bassa la pressione, ma in molti casi proteggono cuore, cervello e reni.
Sospenderli o modificarli da soli può causare:

  • sbalzi pericolosi della pressione.

  • effetti collaterali da sospensione improvvisa.

  • rischi cardiaci come tachicardia, angina o infarto.

E non è tutto: alcuni continuano la terapia ma spezzano a metà le compresse per abbassare la dose, cosa che può provocare ulteriori problemi.

Infatti molti farmaci non possono essere spezzati perchè le compresse sono:

  • gastroprotette: la compressa è rivestita da una pellicola che la protegge dagli acidi dello stomaco che la renderebbero meno efficace, però spezzandola la parte tagliata non è più protetta.

  • a rilascio controllato o modificato: la compressa ha una serie di strati che si sciolgono uno dopo l’altro ma se la si taglia a metà la velocità di dissoluzione cambia.

Tagliare in due molti farmaci ne modifica drasticamente l’azione che, sommata alla dose minore, può avere effetti imprevedibili.

Le principali categorie di farmaci antipertensivi e cosa succede se li si cambia da soli

1. Diuretici

Sono farmaci che aiutano a eliminare i liquidi in eccesso, riducono il volume dei liquidi circolanti e quindi la pressione, e in estate può effettivamente capitare che causino disidratazione, crampi o giramenti di testa, ma questo dipende spesso dal fatto che non si beve abbastanza.

Tra i piu noti e utilizzati troviamo ad esempio la furosemide, nota anche con il nome commerciale di Lasix.

In ogni caso sospenderli da soli può causare un rialzo pressorio improvviso, soprattutto nei soggetti a rischio.

Cosa fare: monitorare la pressione, mantenere una buona idratazione bevendo di più e valutare sempre con il medico se occorre un piccolo aggiustamento.

Leggi anche la nostra guida per misurare correttamente la pressione ➡️ Pressione: come misurarla a casa senza sbagliare

Consiglio utile

I diuretici come la furosemide agiscono aumentando la diuresi ma con l’urina vengono persi anche sali minerali ed elettroliti come sodio e potassio, che possono influire sul calo pressorio e causare la comparsa di crampi.

Può essere utile quindi utilizzare in questi casi integratori di magnesio, potassio e sali minerali da sciogliere in acqua, che compensano la perdita di elettroliti, fanno bere di più e alleviano il senso di stanchezza e debolezza.

È sempre opportuno comunque valutare preventivamente col medico l’uso degli integratori.

2. ACE-inibitori e sartani

Sono farmaci molto usati nei malattie cardiovascolari e agiscono anche proteggendo i vasi sanguigni e il cuore, tanto che sono spesso usati nei pazienti con diabete,

Immagine di persona che si misura la pressione
Controllare periodicamente la pressione è necessario prima di variare la terapia

problemi renali o dopo un infarto.

L’azione quindi non è semplicemente sulla pressione e ridurli o sospenderli può mettere in seria difficoltà il cuore, soprattutto se già fatica a compiere il suo lavoro come accade nello scompenso cardiaco.

Tra i farmaci più diffusi di queste due categorie troviamo tra gli Ace inibitori Lisinopril, Enalapril, Perindopril, Zofenopril e l’usatissimo Ramipril che si trova anche nel farmaco Triatec, mentre tra i sartani il Losartan, Candesartan, Olmesartan (anche col nome di Olpress e Plaunac), Telmisartan (anche col nome di Micardis) e Valsartan (anche col nome di Tareg)

❌ Sospenderli senza controllo può aumentare il rischio di eventi cardiovascolari o peggiorare il funzionamento dei reni e del cuore.

3. Calcio-antagonisti

Aiutano a rilassare le arterie, facilitando il flusso del sangue al cuore, riducendo la resistenza e quindi il lavoro del cuore stesso; hanno inoltre un effetto antianginoso e protettivo sulle aritmie come le pericolosissime fibrillazioni atriali.

Una delle cause più frequenti della riduzione o sospensione fai-da te estiva, oltre al calo di pressione, è l’occasionale comparsa di gonfiore alle caviglie tipica di questi farmaci, ma anche in questi casi è importante non variare le dosi da soli perché si andrebbero a ridurre anche gli effetti protettivi sul cuore.

Tra i farmaci calcioantagonisti più noti ci sono l’Amlodipina (anche col nome Norvasc), la Lercanidipina, il Diltiazem e il Verapamil.

4. Beta-bloccanti

Questi farmaci sono diffusissimi, e tra i più noti c’è il Bisoprololo (noto anche col nome di Cardicor e Sequacor) e il Nebivololo (anche col nome di Lobivon e Nebilox).

I beta‑bloccanti non servono solo ad abbassare la pressione ma agiscono rallentando il battito del cuore, riducendo lo sforzo cardiaco e proteggendo da aritmie e ischemie.

Sospenderli all’improvviso può causare:

  • tachicardia,

  • senso di oppressione al petto,

  • crisi ipertensive,

  • in casi gravi, infarto o scompenso cardiaco.

Anche qui quindi l’azione del farmaco non si limita ad abbassare la pressione ma ha effetti protettivi importanti sul cuore.

⚠️ Il pericolo dell’effetto rebound

Sospendere bruscamente alcuni farmaci per la pressione, come i beta-bloccanti, può provocare il cosiddetto effetto rebound: la pressione arteriosa risale improvvisamente a livelli più alti di prima, con sintomi come mal di testa, tachicardia, ansia o senso di oppressione al petto.

In alcuni casi, questo sbalzo può favorire la comparsa di angina, aritmie o addirittura un infarto.

L’effetto rebound è un vero e proprio “rimbalzo”: la pressione che prima della cura era elevata è poi scesa grazie al farmaco che però se viene sospeso all’improvviso provoca un’impennata a valori molto più alti rispetto all’inizio.

Un motivo in più per procedere con estrema cautela nel variare la terapia.

✅ Cosa deve fare un paziente in estate?

Dopo aver letto questo articolo potresti pensare che in ogni caso d’estate non si deve variare la terapia, ma in realtà il messaggio è un altro: la terapia va modificata soltanto su indicazione del medico curante.

In molti casi quindi sono effettivamente necessari degli aggiustamenti, ma è indispensabile fornire al medico tutte le informazioni per permettergli di fare le scelte giuste: controllare la pressione regolarmente è la cosa più importante, specialmente se ci  sente stanchi, deboli o si hanno capogiri.

Ci sono poi le classiche indicazioni che in questa stagione rimbalzano ovunque su giornali e tv ma che sono sempre valide, come bere abbondantemente, evitare pasti troppo ricchi e pesanti, limitare gli alcoolici, evitare di uscire nelle ore più calde, posticipare lavori faticosi e prolungati.

Il messaggio da ricordare sempre

Anche se d’estate la pressione può abbassarsi un po’ la terapia antipertensiva non va modificata senza guida medica perché ogni farmaco ha un ruolo specifico e una sospensione improvvisa può avere conseguenze anche gravi.

La salute del cuore e dei vasi richiede costanza, controlli, attenzione e consapevolezza e il primo passo da fare è la misurazione periodica della pressione, in modo da intervenire tempestivamente in caso di anomalie improvvise.

Un altro punto critico è l’aderenza terapeutica, cioé il rispetto scrupoloso delle dosi e dei tempi di assunzione dei farmaci perché solo così si può verificare se la terapia in atto è realmente adeguata, mentre saltare una dose per distrazione o per scelta autonoma può modificare in maniera importante la cura, rendendo più difficile al medico capire cosa sta succedendo.

Il messaggio da ricordare quindi è che solo rispettando attentamente la terapia anche le misurazioni della pressione daranno dei risultati attendibili e delle chiare indicazioni sul tuo stato di salute che il medico potrà utilizzare per modificare il dosaggio dei farmaci che usi ed aiutarti ad affrontare meglio il caldo estivo.

Articolo scritto dal Dr. Gabriele Nobili il 16 giugno 2025


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