Come usare l’aerosol per le malattie respiratorie

Aerosolterapia per le malattie invernali

Con l’arrivo delle stagioni fredde, raffreddori, bronchiti e sinusiti diventano sempre più comuni.

L’aerosolterapia è una delle soluzioni più efficaci per prevenire e curare queste malattie invernali, aiuta a liberare le vie respiratorie e riduce i sintomi fastidiosi.

Tuttavia non è così banale fare un aerosol, e infarmacia quasi sempre dobbiamo correggere errori anche gravi nell’uso e demolire falsi miti e cattive abitudini.

In questo articolo forniamo una panoramica approfondita sull’aerosolterapia e sulle tipologie di dispositivi disponibili, insieme a consigli pratici per un utilizzo corretto e sicuro, in modo da massimizzare i benefici della terapia.

Vantaggi dell’aerosolterapia

Prima di tutto vediamo perché l’aerosolterapia è così importante per le malattie respiratorie.

Ti può sembrare più pratico e veloce utilizzare uno sciroppo o bustine per il catarro invece di fare dieci o più minuti di aerosol, e inoltre fare le inalazioni ai bambini piccoli spesso diventa una lotta.

In realtà con l’aerosolterapia porti il farmaco direttamente nell’albero respiratorio, con questi benefici importanti:

  • Azione mirata e localizzata: l’aerosol permette di ottenere alte concentrazioni di farmaco solo nelle vie aeree, dove realmente serve.
  • Riduzione degli effetti collaterali: la somministrazione localizzata del farmaco riduce gli effetti collaterali sistemici, cosa particolarmente importante per i pazienti pediatrici o anziani.
  • Effetto rapido: l’inalazione consente una risposta terapeutica più veloce, in quanto il farmaco viene assorbito rapidamente dalle mucose delle vie respiratorie.
  • Minore dosaggio necessario: le dosi possono essere ridotte rispetto alla somministrazione sistemica (cioè usando sciroppi, compresse o buste), mantenendo comunque l’efficacia terapeutica.

 

Tuttavia come ho già detto non è così banale fare una buona terapia inalatoria, perché si usano a volte metodi sbagliati o si pensa che solo l’aerosol classico serva.

In realtà si devono usare metodi e apparecchi diversi a seconda che tu abbia un  problema “alto”, cioè a naso e gola, o “basso” con catarro profondo e infiammazione di bronchi e polmoni.

Differenza tra vie aeree superiori e inferiori

Per comprendere meglio l’uso di aerosol e docce nasali, è utile chiarire la differenza tra vie aeree superiori e inferiori.

Le vie aeree superiori includono il naso, la faringe e la laringe, e d’inverno sono soggette a sinusiti, mal di gola (faringiti o laringiti), tosse secca da mal di gola o rinogena, dovuta cioé al passaggio di muco dal naso alla gola che si irrita.

In questi casi l’uso dell’aerosol è in genere poco utile, in quanto il farmaco viene nebulizzato dall’ampolla in particelle molto fini che non si depositano nelle vie aeree superiori.

Se il problema è la congestione nasale, accompagnata da fastidio in gola, è molto efficace un accessorio di cui parleremo tra poco, la doccia nasale, mentre per le faringiti acute (mal di gola) sono efficaci le inalazioni caldo-umide.

Si tratta del vecchio sistema dei vapori caldi con essenze balsamiche o prodotti specifici, che fludifica le secrezioni e idrata le mucose infiammate.

Le vie aeree inferiori, invece, comprendono la trachea, i bronchi e i polmoni.

Le patologie che colpiscono queste aree, come le tossi produttive con catarro ma anche asma e BPCO, richiedono una somministrazione più profonda del farmaco.

Qui l’aerosol permette al farmaco di raggiungere le vie respiratorie inferiori con un’azione mirata per migliorare la respirazione.

Quello che ti devi ricordare quindi è che se il tuo problema è “alto”, cioè a livello di naso o gola, dovrai usare la doccia nasale o i vapori caldo-umidi e non l’aerosol con mascherina, che invece è la scelta giusta per le forma infiammatorie e catarrali “basse” di bronchi e polmoni.

E se vuoi più informazioni sui vari apparecchi per la cura delle vie respiratorie ne abbiamo parlaro QUI.

Aerosol e docce nasali: cosa avere a casa

L’apparecchio noto a tutti è l’aerosol “classico”, in pratica un piccolo compressore elettrico che genera un flusso d’aria che, attraverso l’ampolla, trasforma il farmaco liquido in una nebbia fine e respirabile.

Ci sono due tipi principali di aerosol, con caratteristiche diverse: quelli classici pneumatici, un po’ ingombranti e rumorosi, e i recenti e piccolissimi aerosol “mesh”.

Non più utilizzati, anche per alcune importanti limitazioni tecniche, i tipi a ultrasuoni.

Nebulizzatore pneumatico: robusto e versatile

Gli aerosol pneumatici, anche noti come a pistone, utilizzano un compressore d’aria che produce un flusso ad alta velocità in grado di nebulizzare il farmaco in una soluzione liquida, e ha questi vantaggi:

  • Efficacia comprovata: sono indicati per il trattamento di patologie respiratorie acute ma anche croniche come l’asma e la BPCO,
    Immagine di aerosol a pistone Flaem
    L’aerosol pneumatico è versatile e si collega alla doccia nasale

    poiché producono particelle di dimensioni ideali per raggiungere le vie respiratorie inferiori (particelle tra 1 e 5 μm).

  • Compatibilità con vari farmaci: i nebulizzatori pneumatici sono adatti a diverse tipologie di farmaci, inclusi i corticosteroidi che hanno in genere una densità elevata non sempre facile da nebulizzare.
  • Versatilità: può essere utilizzato anche per le vie aeree superiori abbinandolo alla doccia nasale da collegare al compressore.

Lo svantaggio principale è che è un po’ rumoroso e che i tempi d’inalazione possono essere un po’ lunghi, fino a 20 minuti.

Quest’ultimo problema dipende però molto dal tipo di motore, ed è importante ricordare che esistono modelli molto performanti con compressore ad alte prestazioni e nettamente più veloce, anche se ovviamente più costoso.

In ogni caso l’aerosol pneumatico è la scelta ideale per tutti, perché robusto, economico e versatile.

Nebulizzatore mesh: tecnologia portatile

I nebulizzatori mesh rappresentano un’innovazione tecnologica recente nell’ambito dell’aerosolterapia che utilizza una membrana vibrante a maglia (mesh) che genera l’aerosol facendo passare il farmaco attraverso microfori.

Precisiamo che non stiamo parlando qui dei piccoli aerosol a ultrasuoni, in tempo molto diffusi ma praticamente spariti per seri problemi a nebulizzare i farmaci cortisonici come il Clenil A e di cui sconsigliamo l’uso nel caso lo avessi ancora in casa.

Gli aerosol mesh sono molto diversi da quelli a ultrasuoni e hanno questi vantaggi:

  • Silenziosità e portabilità: sono estremamente silenziosi, compatti e portatili, ideali anche in viaggio.
  • Efficacia e velocità: producono particelle molto piccole che riescono a raggiungere le vie respiratorie più profonde, e sono particolarmente indicati per il trattamento di patologie croniche delle basse vie respiratorie.
  • Compatibilità con diversi farmaci: i nebulizzatori mesh sono compatibili con broncodilatatori, corticosteroidi e antibiotici.

Si tratta di apparecchi più costosi rispetto a un nebulizzatore pneumatico, e non può essere collegata alcuna doccia nasale non motorizzata, che richiede un apparecchio a pistone.

E’ un apparecchio innovativo adatto a tutti e in particolare a chi viaggia spesso e deve fare terapie inalatorie continuative.

Il limite dell’impossibilità di collegare una doccia nasale può essere risolto con una doccia nasale motorizzata, che vedremo tra poco.

Doccia nasale: la cura per il naso

La doccia nasale è un dispositivo specifico per la cura delle cavità nasali e nel rinofaringe, indicata per il trattamento di riniti allergiche, sinusiti e congestioni nasali, ma ha anche un importante valore preventivo delle malattie ORL e respiratorie di bambini e adulti.

Il naso è infatti un punto dove spesso c’è ristagno di muco, un ambiente caldo-umido ideale per la moltiplicazione di virus e batteri che comunica anche con la gola; il muco in eccesso quindi “cola” nel retrobocca (post nasal drip) e può provocare rinofaringiti, tonsilliti e faringiti ricorrenti.

La doccia nasale rispetto alle irrigazioni con soluzione fisiologica fatta con la siringa o gli spray permette di pulire più a fondo e rimuovere le secrezioni infette, con diminuzione degli episodi di infezioni ricorrenti.

Ecco un riepilogo dei vantaggi:

  • Idratazione e pulizia: la doccia nasale facilita la rimozione di muco, polveri e batteri, migliorando la clearance mucociliare.

    Immagine di bambino che usa la doccia nasale
    La doccia nasale cura le vie aeree superiori
  • Effetti decongestionanti: favorisce il deflusso del muco e riduce la congestione, migliorando la respirazione.
  • Trattamento mirato delle vie aeree superiori: grazie alla dimensione delle particelle prodotte, sono ideali per trattare i seni nasali e il rinofaringe.
  • Possibilità di usare soluzioni e farmaci diversi: la doccia nasale può essere caricata con soluzione fisiologica, ipertonica, farmaci mucolitici di libera vendita e su indicazione medica con antinfiammatori, cortisonici e antibiotici.
    Si può quindi fare una terapia su misura e variare la composizione a seconda del decorso della malattia.
  • Efficace nella prevenzione delle forme ricorrenti: è accertato da moltissimi studi che una pulizia costante delle vie aeree superiori e delle fosse nasali rimuove i depositi di muco in cui si formano le colonie batteriche responsabili di molte malattie ORL, diminuendone la frequenza.

 

La doccia nasale è quindi un accessorio indispensabile per chi ha bambini, soffre di sinusite o d’infezioni respiratorie frequenti.

Il tipo più economico è un accessorio che va collegato ad un aerosol a pistone, ma esistono anche modelli a pile ed elettrici con batteria ricaricabile.

5 errori frequenti nell’aerosolterapia

E per finire, una carrellata di cinque errori e false credenze che sono ancora diffuse

1: Fare l’aerosol a un bambino mentre dorme
A volte i bambini non vogliono fare l’aerosol e allora si aspetta che si addormenti per poi accendere l’apparecchio e “spruzzare” il farmaco davanti alla bocca.
Questo metodo è inutile e dannoso perché:

    • Di notte il respiro è più lento e leggero, quindi il farmaco viene inalato pochissimo.
    • Se non si usa la mascherina il farmaco va ovunque, in particolare su tutta la faccia e questo è dannoso soprattutto se si usano cortisonici come ad esempio Clenil A, Prontinal o Aircort.

2: Non diluire con la soluzione fisiologica
Quando fai l’aerosol a fine terapia rimane sempre un po’ di residuo di farmaco non nebulizzato, ma se diluisci con la fisiologica avrai una nebulizzazione migliore e il residuo non sarà solo farmaco; in altre parole, la dose inalata di farmaco è maggiore.

3: Non lavare mascherina e ampolla dopo ogni uso
Se hai un’infezione alle vie respiratorie mentre fai l’aerosol batteri e virus espirati si depositano su mascherina e ampolla: ti pare una buona idea riutilizzarle senza lavarle bene?

4: Usare aerosol e mascherina per le riniti e rinofaringiti
Ti ho già spiegato che per le alte vie respiratorie l’accessorio da usare è la doccia nasale, e il motivo è che la “nebbia” che esce dall’ampolla normale dell’aerosol è molto fine e viene subito aspirata nelle basse vie, cioè bronchi e polmoni.
Per il naso serve la doccia nasale, con la mascherina il farmaco non arriva nelle fosse nasali in una quantità sufficiente per essere curativo.

5: Usare il troppo spesso i cortisonici
Farmaci come il Clenil A sono indicati in particolare nelle forme allergiche e asmatiche e non dovrebbero essere utilizzati nelle forme infettive perché riducono la risposta immunitaria; in ogni caso è il medico che deve prescriverli valutando se c’è uno stato infiammatorio che ne giustifichi l’impiego.

Terapia inalatoria: cosa devi ricordare

Per concludere, ci sono alcuni concetti che devi “portare a casa e ricordare.

Prima di tutto che l’aerosolterapia è una cura efficace ma solo se utilizzi l’apparecchio giusto: per il naso e le alte vie respiratorie l’aerosol serve a poco e devi usare la doccia nasale.

In secondo luogo, un’igiene costante del naso fatta anche con la doccia nasale può ridurre significativamente le forme infettive ricorrenti, soprattutto nei bambini.

Infine, è importante chiedere al medico o anche in farmacia cosa usare per le varie forme respiratorie, perché il vantaggio della terapia mirata e localizzata si perde se usi il farmaco sbagliato; in particolare, l’abuso di cortisonici è frequente e inutile nelle forme infettive.

Usando l’apperecchiatura più adatta e il farmaco giusto la terapia inalatoria è vincente nella la cura di moltissime forme respiratorie, dalle infezioni batteriche all’asma e all’allergia.

 

Bibliografia

La terapia inalatoria delle vie aeree superiori – Attilio Varricchio, Giorgio Ciprandi, Alfonso Maria Varricchio

Nebulizzazione e tratto respiratorio integrato: razionale di impiego – Germano Bettoncelli, Attilio Varricchio

La terapia inalatoria nell’infanzia e nella senescenza – Chiesi – ed. Mediserve

 

Articolo scritto il 10 novembre 2024 dal Dr. Gabriele Nobili

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