Curcuma: si può usare con sicurezza?

Curcuma ed epatite

Nell’estate 2019 ci sono stati casi di epatite in persone che utilizzavano integratori contenenti curcuma.

E’ possibile che l’abbia usata anche tu, visto che molti prodotti per i dolori articolari o per l’intestino e digestione contengono curcuma.

Anzi, a dire il vero c’è stata una vera e propria “moda” che ha portato a metterla un po’ dappertutto.

Cerco di darti in questo breve articolo alcune informazioni di base, ricordandoti che la prima mossa è utilizzare prodotti di qualità e su consiglio di un professionista competente.

Nella prima stesura di questo articolo (giugno 2019) c’era anche l’elenco degli integratori ritirati dal mercato in attesa di accertamenti, ma ora la situazione è completamente cambiata.

Alcuni prodotti non sono più in commercio, altri invece hanno superato tutti i controlli e sono di nuovo disponibili pur con alcune avvertenze importanti.

Ti consiglio comunque se hai integratori a base di curcuma vecchi che trovi nel tuo armadietto dei medicinali di eliminarli, anche se non sono scaduti.

Solo i prodotti recenti, che hanno indicazioni chiare sul corretto uso in caso di problemi al fegato, devono essere usati.

Trovi comunque l’elenco aggiornato al 01 Agosto 2022 qui.

Curcuma: perché si usa

La curcuma è una pianta tradizionale dell’Asia Orientale ed è molto comune nella cucina Indiana, in cui

viene usata anche per preparare le varie miscele di masala (ciò che noi chiamiamo curry).

Si tratta quindi di un prodotto vegetale impiegato da secoli da milioni di persone, e quindi la prima domanda che ci siamo fatti è stata: come mai ci sono stati questi casi d’intossicazione in Italia mentre dall’India non è arrivato nessun allarme in tanti anni?

Da noi la curcuma, oltre che in cucina, è usata in molti integratori perché si è visto che è utile in diverse situazioni, come ad esempio quando ci sono problemi di digestione e di fegato.

E’ anche un potente antiossidante e può essere di aiuto per stimolare il sistema immunitario.

Inoltre viene usato di frequente in prodotti per le articolazioni in quanto è utile nelle situazioni in cui c’è infiammazione.

Un problema della curcuma però è che viene assorbita con difficoltà e comunque rapidamente inattivata dall’organismo, il che non è certo un problema se la utilizziamo in cucina come spezia ma lo diventa se è in un integratore che deve avere un effetto benefico sulla salute.

In questi prodotti infatti si usano quantità e concentrazioni di curcuma molto più elevate di quelle che troveresti in un cibo condito con questa spezia.

Curcuma e pepe nero

La curcumina è la sostanza presente nella curcuma che rende efficaci questi integratori, ma come già detto viene rapidamente inattivata.

Si è scoperto però che il pepe nero contiene una sostanza, la piperina, che migliora l’assorbimento e gli effetti (biodisponibilità) della curcuma, ed è quindi stato aggiunto a molti di questi prodotti.

In altre parole, il pepe nero aumenta gli effetti della curcuma.

Curcuma e fegato

Già si sapeva che la curcuma non va utilizzata se ci sono problemi alla cistifellea e alle vie biliari, come ad esempio i calcoli biliari.

La cistifellea è una piccola sacca in cui è contenuta la bile, un liquido prodotto dal fegato che aiuta la digestione dei grassi e di alcune vitamine liposolubili (A, D, E, K), la funzionalità digestiva, il controllo di batteri nocivi nell’intestino.

Nell’epatite colestasica, che è il disturbo che si sospetta sia causato da questi integratori, la bile non riesce ad uscire dalla cistifellea e ritorna al fegato, non potendo così essere utile alla digestione e infiammandolo.

Ciò provoca anche dei sintomi generali, come ad esempio prurito alla pelle, ittero (pelle ed occhi ingialliti), utine scure, feci morbide e chiare.

I risultati delle ricerche dopo le intossicazioni

Il Ministero della Salute ha ovviamente studiato le cause di questi casi di epatite e ha concluso che “le cause sono verosimilmente da ricondurre a particolari condizioni di suscettibilità individuale, di alterazioni preesistenti, anche latenti, della funzione epato-biliare o anche alla concomitante assunzione di farmaci“.

Queste le esatte parole del sito del Ministero, che ha anche deciso che tutti gli integratori con curcuma devono avere un’avvertenza.

“L’uso del prodotto è sconsigliato in caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari.   Se si stanno assumendo farmaci è opportuno sentire il parere del medico”.

E quindi la curcuma si può usare o no?

Sembra che i casi di epatite ci siano stati in persone che avevano già problemi di fegato e alla cistifellea, o che prendevano farmaci che hanno interagito con la curcuma o infine persone che proprio non la tolleravano.

In altre parole, l’uso degli integratori contenenti curcuma è in genere sicuro, tuttavia in alcune persone ci possono essere effetti collaterali inattesi.

E questo punto è particolarmente importante perché i prodotti naturali sono considerati da molte persone innocui e quindi si crede che si possano prendere senza rischi.

Questo non è assolutamente vero, e bisogna sempre chiedere consigli al farmacista o al medico su come usare gli integratori, in quali dosi, se hanno interazioni con i farmaci che si stanno già usando.

Un altra situazione comune in cui si ricorre ai prodotti naturali perché ritenuti innocui è la gravidanza, ma moltissimi prodotti sono o vietati o non ci sono abbastanza studi che ne dimostrino la sicurezza.

Concludendo, in moltissimi casi questi rimedi hanno effetti davvero utili, ma solo a patto di usarli bene: come in tutte le cose la superficialità o i consigli di persone non esperte sono la causa di problemi imprevisti.

La nostra farmacia è sempre stata molto preparata e attenta su integratori, prodotti naturali e omeopatia e in questi anni abbiamo imparato che il vero pericolo degli integratori è usarli male.

Scritto dal Dr. Gabriele Nobili il 30 maggio 2019

Aggiornato il 6 gennaio 2020

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