Pressione alta: come misurarla a casa senza sbagliare

Come misurare la pressione a casa con precisione

Sai che in Lombardia una persona su tre ha la pressione alta?

Magari anche tu o un tuo famigliare ne soffre, ma vi controllate periodicamente la pressione?
Anche chi è già in cura con i farmaci antipertensivi spesso non si controlla, pensando che basti la pastiglia a risolvere tutto.

Se hai già in casa un apparecchio per misurare la pressione comincia ad usarlo, ma nel modo giusto: in questo articolo ti spieghiamo come misurare correttamente la pressione a casa con un apparecchio automatico, insegnandoti la procedura corretta per ottenere risultati precisi.

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Pressione alta: quando la pastiglia non basta

Se hai la pressione alta e sei già in cura potresti credere di non avere problemi.
Tuttavia diversi studi dimostrano che, in media, solo un paziente su tre in cura per l’ipertensione riesce a raggiungere i valori giusti.

In altre parole, la maggior parte delle persone che usa pastiglie per abbassare la pressione ha comunque valori alti che andrebbero corretti.
Se non si misura mai, pensando di essere già a posto, si prosegue una terapia che potrebbe non essere efficace o sufficiente.

Ma quale dev’essere il valore giusto della pressione (Dati OMS) ?

    • Ottimale: massima inferiore a 120, minima inferiore a 80
    • Normale: massima tra 120 e 130, minima tra 80 e 85
    • Normale-alta: massima tra 130 e 140, minima tra 85 e 90
    • Ipertensione di grado 1 (borderline/lieve): massima tra 140 e 160, minima tra 90 e 100
    • Ipertensione grado 2/3 (moderata/grave): massima sopra i 160, minima sopra i 100

L’obiettivo MINIMO della terapia antipertensiva è di non superare i valori normali-alti, tenendo conto comunque che se i valori sono più bassi tanto meglio: la pressione alta causa lentamente un danno progressivo all’organismo che non è reversibile.

Ciò vuol dire che avere la pressione alta a lungo, per molti anni, e non fare niente ti danneggia in maniera tale che, anche cominciando più tardi una cura, non si recupera il tempo perduto.

Gli organi maggiormente colpiti sono:

  • Cuore: deve lavorare a una pressione maggiore del normale ed è quindi più sotto sforzo, cosa che aumenta il rischio d’infarto.
  • Circolazione del sangue: con una pressione elevata le arterie vanno incontro all’arteriosclerosi, cioè un indurimento delle pareti che devono resistere a una pressione maggiore.
    Ciò le rende meno elastiche e di conseguenza la pressione aumenta, perché il sangue scorre in vasi più rigidi.
  • Reni: la pressione alta danneggia anche i reni, che non sono solo i “filtri” che depurano l’organismo (insieme al fegato) ma hanno un ruolo molto importante nel controllo della pressione.

Inoltre la pressione fuori controllo è una delle cause di ictus.

Qualora si trovino dei valori maggiori, ecco come comportarsi.

Pressione alta? Cosa fare e NON FARE

Se trovi in un controllo casuale la pressione alta NON DEVI:

  • Trascurare il risultato: spesso si pensa che in fondo è normale essendo in cura per la pressione alta, quando invece è proprio il contrario e può darsi che la terapia sia da modificare.
  • Segnare un risultato differente: abbiamo visto spesso tante persone correggere il risultato a loro piacere.
    La massima è a 157? Ci si fa lo “sconto” scrivendo 150: i risultati non veri servono a poco!
  • Aumentare la dose del farmaco senza consultare il medico: la terapia fai-da-te è sempre sbagliata.

DEVI INVECE:

  • Cominciare un periodo di controlli più frequenti
  • Quando hai un buon numero di risultati nell’arco di un mese (almeno 20 – 30 misurazioni) andare dal medico per valutare i valori trovati
  • Eventualmente, se il medico lo ritiene opportuno, fare un controllo pressorio con un Holter pressorio, cioè un apparecchio che si applica (anche nella nostra farmacia) e misura la pressione automaticamente per 24 ore.

Misurare la pressione: dove?

Ci sono ovviamente tre modi di controllare la pressione: dal medico, in farmacia e a casa.

Il vantaggio di misurare la pressione dal medico è che si può avere subito il parere di uno specialista, che può prescrivere altri controlli se trova valori anomali.

Lo svantaggio è l’effetto “camice bianco”, cioè una pressione più alta di quella normale causata da ansia e tensione nervosa che nasce dal semplice fatto di essere sotto esame; può sembrare una sciocchezza, ma anni di studi dimostrano questo fatto.

Misurare la pressione in farmacia permette di avere risultati precisi e il parere di un professionista che, anche se ovviamente non può modificare o consigliarti una terapia, ti dà buoni consigli su prevenzione e stili di vita corretti.
Anche in farmacia però può esserci, forse in misura più ridotta, l’effetto “camice bianco”.

La misurazione a casa diventa quindi una mossa importante per controllo della pressione e della validità della terapia in atto.
Le più recenti linee guida (ESH/ESC 2013) affermano che la misurazione della pressione a casa, quindi in un ambiente a cui si è più a proprio agio rispetto allo studio del medico, può fornire risultati più attendibili della reale situazione pressoria e del rischio cardiovascolare.

Misurare la pressione a casa: fallo bene!

 

Partiamo dal presupposto che tu abbia già, o ti sia fatto prestare, un apparecchio automatico per la misurazione a casa.
Molti ritengono siano più affidabili gli strumenti manuali usati dal medico, ma mentre lui li sa usare una persona non preparata può sbagliare facilmente: a casa usa quindi sempre apparecchi elettronici.

Ecco alcune semplici regole per la misurazione perfetta:

  • Nei 30 minuti prima non fare attività fisica, pasti pesanti, evita fumo, alcool, caffè.
  • Scegli un momento tranquillo: riposati qualche minuto e poi fai la misurazione senza essere disturbato.
  • Siediti su una sedia, appoggia il misuratore sul tavolo in modo che sia circa all’altezza del cuore, metti il bracciale senza stringere né tenerlo troppo largo (deve riuscire a passare un dito tra braccio e bracciale).
  • Non misurare dopo un evento casuale e stressante (un litigio, un piccolo infortunio, uno spavento e simili): otterresti valori ovviamente alti ma che sono dovuti solo a una situazione passeggera.

Quando e quante volte misurare la pressione.

Nel 2018 sono state pubblicate, come viene fatto periodicamente, le linee guida (cioè le regole) per il controllo dell’ipertensione: ecco cosa dicono.

  1. Prima di una visita medica per l’ipertensione o quando si è appena cominciata la terapia: un controllo al mattino, uno alla sera, cercando di tenere gli stessi orari, nell’arco di una settimana.
    Il controllo si fa con due misurazioni successive a distanza di un minuto una dall’altra e facendo la media dei valori.
    Facciamo un esempio: la prima misurazione da’ 142/93 e la seconda 136/87.Somma le due massime: 142 + 136 = 278, poi dividi per due: 278 : 2 = 139, che è il valore da trascrivere; fai poi lo stesso con le minime e la frequenza cardiaca.
    Se ti pare troppo complicato, fai comunque le due misurazioni e scrivile tutt’e due, segnalando che sono state fatte insieme.
  2. Lo schema del punto 1 si adotta anche quando il medico ha appena modificato la cura per l’ipertensione, cambiando la pastiglia o aggiungendone altre.
  3. Se non c’è una visita programmata, come controllo costante: due misurazioni la settimana, da fare per per sempre.

E’ importante NON BARARE, cioè a scrivere i risultati reali che da’ il misuratore.
L’abbiamo già detto: se trovate 157 / 89, non scrivete 150 / 80!

Ricorda che è normale che la pressione cambi durante la giornata.
Molto probabilmente troverai valori più alti al mattino, che scendono durante la giornata e a volte salgono nuovamente di sera.

Le urgenze: quando chiamare il medico

Per urgenza ipertensiva s’intende una situazione in cui la pressione minima è superiore a 120 o la massima superiore a 180.

Spesso in questi casi sono presenti anche sintomi fisici che danno una sensazione di malessere, ad esempio:

  • Sangue da naso o sangue nell’occhio: per l’elevata pressione si è rotto un capillare.
  • Forte mal di testa.
  • Sensazione di oppressione al torace, più o meno dolorosa, con respiro affannato o difficoltoso.
  • Ansia e agitazione.

In questi casi è importante chiamare subito il medico o, se non reperibile, recarsi al pronto soccorso, perché è necessario abbassare il prima possibile la pressione per evitare danni più seri.

Anche la pressione bassa può essere pericolosa, più che altro perché può dare stato confusionale, vista offuscata, giramenti di testa e svenimento.
Si tratta di conseguenze non gravi in assoluto ma che possono causare perdita di equilibrio o cadute anche pericolose.

Possiamo parlare di pressione troppo bassa quando la minima è inferiore a 40 o la massima sotto a 60.
La situazione è meno grave della crisi di pressione alta ma bisogna intervenire comunque, ad esempio bevendo integratori di sali minerali.

In casi di pressione bassa che perdura a lungo il medico può prescrivere farmaci che alzano la pressione in maniera più decisa, tenendo conto che un uso prolungato nel tempo è da valutare con molta attenzione dal medico stesso.

Fondamentale in tutti e due i casi, alta o bassa che sia, è non variare la terapia senza un parere del dottore.
Raddoppiare autonomamente le dosi per abbassare la pressione o dimezzarle per farla crescere causa uno stato d’incertezza sulla reale efficacia della cura.
Come già detto, in caso di valori alti o bassi che si ripetono con frequenza è opportuno rivalutare con attenzione la terapia lasciando al medico le decisioni opportune.

Articolo scritto il 25 gennaio 2019 dal Dr. Gabriele Nobili

 

Riferimenti e fonti da cui ho preso le informazioni:

Rivista Patient and cardiovascular risk: n°2/2012: Misurazione ed automisurazione pressoria

Linee guida 2018 (in inglese): 2018 ESC/ESH Guidelines for the management of arterial hypertension

Puoi leggere anche…

Diabete.com: Ipertensione. Presentate le nuove Linee Guida ESC/ESH, Revisione 2018

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